Da quando vivo a Roma non c'è giorno che io non senta qualcuno lamentarsi della metropolitana che passa ogni 3/4 minuti.
"Oh no! L'ho presa! Ora mi tocca aspettare 180 secondi! ATAC DI MERDA!"
Signori cari, voi non avete visto niente.
Voi non sapete cosa voglia dire avere una metro che non funziona.
Voi non sapete.
E quindi oggi ve lo racconto io.
Per una abituata ad andare a lavorare in auto tutti giorni, dovere abituarsi ai mezzi pubblici è stato, a dir poco, uno shock.
Il tempo trascorso in macchina, soprattutto negli orari in cui avevo imparato non esserci traffico, era piacevole: sentivo musica, telefonavo a qualche amico che non sentivo da lungo tempo, lo stesso guidare mi rilassava.
Poi un giorno ho cambiato lavoro e, con esso, la sede.
Raggiungerla in auto sarebbe stato impossibile vista la mole di macchine che ogni mattina tenta di raggiungere la zona facendo code chilometriche e così mi sono vista costretta ad affidarmi alla metropolitana di Napoli.
I primi tempi ero tutta fiera di questa nuova vita che mi faceva sentire tanto ecofriendly e dinamica, ma purtroppo la linea 1 della metropolitana di Napoli ha dei seri problemi che nemmeno con tutta la pazienza del mondo sono tollerabili.
I treni sono sempre stracolmi di persone perché passano ogni 10 minuti circa, la gente è sempre sudata e pare che si diverta ad attaccarsi al prossimo, la gente non si lava (vabbè questo ovunque, ma il problema è accentuato dal fatto che si sta uno addosso all'altro).
Il caldo è insopportabile, non c'è sistema di aerazione degno di questo nome.
La puntualità dei treni è un'utopia.
Spesso e volentieri sul tabellone non c'è nemmeno scritto quando passerà il treno successivo.
Se ne hai appena perso uno e sei particolarmente fortunato quel giorno vedrai il successivo dopo 7 minuti.
Una volta di minuti ne ho aspettati 25. Ed erano le 8 del mattino.
E allora.
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